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Confcooperative Habitat Piemonte, Lovera: “Stop al consumo di suolo"

Confcooperative Habitat Piemonte, Lovera: “Stop al consumo di suolo"

"Soluzioni abitative adeguate: servizi e relazioni, risparmio energetico e qualità dell'abitare"

Categorie: Dalla Federazione

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Confermato Claudio Lovera alla guida di Confcooperative HABITAT Piemonte, la nuova sigla che rappresenta le cooperative di abitazione piemontesi di Federabitazione, riunitasi venerdì 18 maggio in assemblea presso la Casa della Cooperazione di Torino. Durante l’assemblea sono stati rinnovati gli organi sociali della federazione e Lovera è stato riconfermato all’unanimità. Ad aprire i lavori, il presidente di Confcooperative Piemonte, Domenico Paschetta, che ha espresso l’interesse di tutto il movimento cooperativo per un nuovo sviluppo di questo comparto, così strategico per le comunità locali. Hanno quindi preso la parola l’assessore regionale competente, Augusto Ferrari, e il presidente di Federabitazione nazionale Alessandro Maggioni, che ha ribadito le nuove strategie della federazione, la dimensione culturale e inclusiva dell’abitare che vede metta l’urbanità al centro delle relazioni. 

Secondo il presidente Lovera, i cambiamenti nella fruizione del bene casa da parte dei cittadini, quali, ad esempio, un maggior uso della locazione a causa della crescente mobilità lavorativa, e la stessa crisi economica ancora incombente, richiedono una svolta per le cooperative di questo comparto, affinché possano proseguire nella loro mission storica di realizzare con i propri soci case in vendita o in affitto a un prezzo calmierato.

Secondo Lovera il titolo scelto per l’assemblea “da abitazione ad habitat” spiega in sintesi l’attenzione che le cooperative del comparto vogliono rafforzare verso i contesti sociali in cui realizzano le opere, per proporre ai soci soluzioni abitative adeguate anche in termini di servizi e relazioni. Non solo: Lovera chiede all’amministrazione, in nome di una necessaria riduzione dell’uso del suolo, di incentivare da un punto di vista fiscale il riuso e la riqualificazione delle aree dismesse, per sostenere i costi, più onerosi, di ristrutturazione rispetto a quelli delle costruzioni ex novo, e perché ciò avvenga secondo i più moderni criteri di risparmio energetico e qualità dell’abitare.

“Già in passato ciò è avvenuto – ha affermato Lovera – basti pensare al luogo in cui siamo oggi (corso Francia a Torino, pressi piazza Massaua ndr) in cui le case e la stessa sede di Confcooperative sono state costruite sul terreno in cui sorgeva un tempo la fabbrica di cioccolato Venchi Unica, e di cui ancora oggi rimane un filare di splendidi olmi. Ciò è avvenuto senza alcuna forma di incentivo, ma ci auguriamo che in un prossimo futuro ciò sia possibile, per aumentare queste azioni virtuose, a beneficio della collettività e dell’ambiente”.
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