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Seminario nazionale congiunto ACI Abitazione

Seminario nazionale congiunto ACI Abitazione
Passaggi salienti e presentazioni dell’incontro di martedì 4 dicembre a Roma

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“Lavorare insieme si può. La vitalità sia di pensiero che operativa che Confcooperative Habitat e Legacoop Abitanti stanno mostrando ne è la prova:  culture ed esperienze nate e cresciute in contesti e modalità differenti possono lavorare insieme virtuosamente. E oggi sono presupposto tangibile e prodromo di un rilancio di una esperienza cooperativa tra le più significative, quella del settore Abitazione appunto”, ha aperto il Seminario Nazionale dell’Alleanza delle Cooperative Italiane settore Abitazione con questa attestazione di valore Mauro Lusetti, copresidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane.

“Non solo le infrastrutture devono essere all’attenzione pubblica - ha continuato Lusetti - . C’è un tema legato a rigenerazione urbana, risparmio energetico e relazione sociale che ripropone la casa, l’abitare e la riqualificazione della residenzialità nel contesto urbano e non come ambito fondamentale di lavoro. Riqualificazione periferie e risparmio energetico, per citare due esempi, sono sfide importanti. C’è bisogno di un intervento pubblico che rilanci politiche dell’abitare e c’è bisogno di un soggetto che possa interloquire in maniera autorevole dal punto di vista della capacità imprenditoriale e dal punto di vista culturale, politico ed economico: questa è alleanza delle cooperative. La cooperazione può e deve dire la sua anche su città”. 

Ha dato quindi il la ai lavori Rossana Zaccaria, coordinatrice ACI Abitazione, sottolineando in particolare il concetto di abitare cooperativo come struttura di welfare, concentrandosi su tema dei giovani, della vita autonoma, della relazione casa-lavoro e dell’inclusione sociale, “aree di intervento su cui lavorare per un impatto sociale ed economico sempre più significativo”.
Alessandro Maggioni e Marco Galante, presidente e vicepresidente di Confcooperative Habitat hanno quindi illustrato le direttrici portanti di azione di Confcooperative Habitat per i prossimi quattro anni. ‪“Il ‬superamento della crisi e il rilancio del ruolo del settore ‪Abitazione‬ può avvenire solo attraverso recupero valori fondanti cooperazione, in termini culturali, di pensiero e di azione concreta anche attraverso una intensa sinergia fra i settori dell’abitazione”, ha spiegato Maggioni. “Come Confcooperative ci siamo dati l’obiettivo programmatico di “promuovere e realizzare uno o più progetti concreti in ogni ambito regionale, ad alta qualità architettonica, urbana e sociale, in grado di determinare crescita umana, sociale, civile ed economica. Porteremo avanti questa nostra iniziativa – ha spiegato Maggioni - declinando l’impianto valoriale della “Carta dell’Habitat” e del Rating mutualistico, quindi mettendo al centro della nostra azione le persone, i soci nel loro rapporto con il territorio; quindi, non solo la casa e i servizi, pur necessari, a essa collegati, ma anche i contesti e la qualità urbana dei luoghi su cui incidono inevitabilmente i processi di riuso e rigenerazione urbana”. 

“I nostri interventi di trasformazione e rigenerazione del territorio urbanizzato – ha aggiunto Galante  - metteranno al centro le caratteristiche dell’intorno e le relazioni di prossimità, e quindi la qualità dell’abitare, rigettando l’idea che vede. Il contesto non è solo funzionale per la valutazione dell’investimento economico, o peggio ancora come ostacolo da rimuovere qualora non funzionale al proprio progetto -  ha aggiunto  - . Valori, relazioni di prossimità, rapporti e attività umane e soprattutto il rapporto tra spazi, funzioni pubbliche e private, incidono sulla natura e sul valore del bene casa. Tra l’altro, per restare a un tema oggi molto sentito nelle città, cioè quello delle sicurezza, quanto più si elevano le qualità fisiche e relazionali del contesto e quanto maggiore è la coesione sociale che ne deriva, tanto più i luoghi risultano in genere sicuri”. Temi e riflessioni sviluppate dal gruppo di lavoro nazionale “Common Housing”, coordinato dal presidente, per realizzare una rete di progetti che possa avere anche una valenza simbolica, mettendo a punto modelli di riferimento per generare nuova cooperazione. Così come è già in corso in diversi territori. 

In primo luogo in Abruzzo, come illustrato da Massimiliano Monetti, che ha presentato l’intensa attività della Rete di cooperative di comunità costruita sul territorio abruzzese. “Un’esperienza che, come detto dal presidente di Confcooperative Gardini Confcooperative, per il percorso sviluppato e per la cura che il paesaggio richiede, identifica in Confcooperative Habitat la casa delle cooperative di comunità”, ha ricordato Maggioni.

 “I borghi sono frontiera di azione diversa rispetto alla città, dove attivare nuove dinamiche di comunità da reinnestare anche in contesti urbani ad alta densità. Non solo costruzioni edilizie: spazio, economia e socialità sono incluse in un unico ragionamento che valorizza tutti gli elementi di autenticità del territorio. Non ci occupiamo solo della costruzione di abitazioni nel senso fisico ma anche della costruzione di dinamiche sociali ed economiche. Progetti intangibili che portano a dare forma e vita a una nuova dimensione, che coinvolge gli abitanti, trasformandoli in protagonisti imprenditoriali”.  

Ha poi chiuso la mattinata il roadshow virtuale che Legacoop ha dedicato a progetti di giovani cooperative o giovani cooperatori, moderato da Angela Pavesi del Politecnico di Milano:  Abitacoop, Cooperativa Andria con Luca Borghi, Cooperativa di Vittorio, Dar CASA introdotta dalla presidente Sara Travaglini, la nuova cooperativa pugliese Cerco Alloggio e Uniabita.

Nel pomeriggio Leonardo Pofferi Sabrina Luise dell’Alleanza Cooperative Italiane Ufficio di Bruxelles hanno illustra il quadro dei fondi europei del Bilancio UE,  per cercare nuove strade di finanziamento per le iniziative dell’abitare. preso in analisi il Bilancio UE e i possibili strumenti per il Social Housing all’interno della programmazione comunitaria post 2020.  Daniela A. R. Carosi del  NUVEC,dell’ Nucleo Verifica e Controllo Settore «Supporto ed accompagnamento dell'attuazione di programmi e progetti comunitari e nazionali» Agenzia per la Coesione Territoriale ha presentato quindi le risorse comunitarie nei progetti di Rigenerazione Urbana, che contengono diverse opportunità per le cooperative di abitanti.  L’intervento conclusivo è stato tenuto infine da Giordana Ferri di Fondazione Housing Sociale, che ha  presentato la proposta di una piattaforma nazionale per dialogare con le risorse europee.  “Tema dei fondi e di partnership strategiche è importante - ha chiosato Alessandro Maggioni, chiudendo i lavori - . È il momento di avviare una seconda fase di collaborazione anche con Fondazione Housing sociale, per sondare nuove forme e soluzioni strategiche per valorizzare e potenziare competenze e capacità specifiche del nostro settore”.



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