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Insieme si può fare. Nasce la nuova Cooperativa Unitaria Abitare Milano.

Insieme si può fare. Nasce la nuova Cooperativa Unitaria Abitare Milano.

In rete per una risposta più robusta ed efficace su Milano. 

Categorie: Primo PianoDalle Cooperative

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Il dialogo come strumento di progetto e il progetto come processo culturale. Mercoledì 8 maggio si è parlato del ruolo e della cifra operativa della cooperazione di abitazione nel "fare città" a Milano.

Presso lo storico circolo ACLI di Lambrate  il Consorzio CCL e Delta Ecopolis hanno proposto a un nutrito pubblico una interessante riflessione sul ruolo dell’edilizia sociale e naturalmente della cooperazione di abitanti come soggetto naturale di realizzazione di progetti di Edilizia Sociale. A dare il tono dell’incontro il sottotitolo "Alloggi sociali senza denaro pubblico: si può fare!”. Così come hanno dimostrato i due enti promotori dell’incontro, è realmente possibile: ne sono una prova i 50 alloggi - di qualità - dell’iniziativa Cohabitat Lambrate ( in affitto con un canone medio di 75 €/mq annuo) presentati dal coordinatore Alessandro Galbusera nel corso della serata. 

“La risorsa principale è il nostro radicale mutualismo - ha spiegato Alessandro Maggioni, presidente di CCL e presidente di Confcooperative Habitat - . È chiaro che le nostre forze sono limitate. È altrettanto chiaro che se consolideremo una solida rete di alleanze industriali e finanziarie, anche con risorse pubbliche, produrremo una risposta molto più robusta ed efficace”. E all’appello lanciato da Alessandro Maggioni e da Vincenzo Barbieri hanno risposto in tanti, a partire dagli interlocutori invitati al seminario: Pierfrancesco Maran, assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura del Comune di Milano, Stefano Bolognini, assessore alle Politiche sociali, abitative e disabilità di Regione Lombardia, Natascia Tosoni, consigliere comunale Milano Progressita, Mauro Lusetti, presidente Alleanza Cooperative Italiane e, ancora, Carlo Cerami

Tutti concordi nel voler valorizzare partnership e attivare percorsi di collaborazione pubblico-privato sempre più intensi per poter far sì che Milano possa rispondere alla domanda di abitazioni in affitto (anche per il breve periodo) di una crescente e nuova fascia sociale. Tutti concordi nel riconoscere a questa azione i connotati di un reale processo culturale, come suggerisce in primo luogo l’architetto Massimo Bricocoli, docente di Tecniche di pianificazione urbanistica del Politecnico di Milano, e rilancia a seguire Alfonso Femia, progettista dell’iniziativa Cohabtat Lambrate: “Se tutti noi comprendiamo che il progetto non appartiene alla sola architettura, non appartiene al solo privato, ma appartiene a tutti, allora comprendiamo che ogni intervento appartiene allo spazio di relazione, a chiunque attraversa quella strada in cui sorge. L’attività di cantiere diventa allora anche ricerca, momento di confronto, per arrivare a un punto di risoluzione che mette insieme tutte le esigenze - di carattere sociale, umano, architettonico, economico, valoriale - che su di esso convergono”. 

L’impegno fattivo della cooperazione milanese ha trovato in questo seminario anche una piena esemplificazione con la costituzione, in apertura di serata, della nuova Cooperativa Unitaria Abitare Milano, nata dalla collaborazione del Consorzio CCL e di Delta Ecopolis: Confcooperative e Legacoop insieme in una unica cooperativa. “Obiettivo - ha chiosato Maggioni - promuovere mutualismo e urbanesimo umanistico, raccogliendo soci per continuare a fare iniziative autenticamente e radicalmente cooperative. In una città come Milano, che intreccia la sua storia di ricchezza e uguaglianza anche con la presenza mutualistica, non poteva oggi mancare una testimonianza simile”. 

Buon lavoro alla neonata cooperativa e alla neopresidente Ilaria Nava!



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