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Consiglio nazionale Confcooperative Habitat. Dalla crisi al dopo crisi.

Consiglio nazionale Confcooperative Habitat. Dalla crisi al dopo crisi.

Sostegno alla locazione, snellimento della burocrazia, fino al ruolo prezioso che le cooperative possono giocare nel “dopo virus”, trattati nel consiglio in streaming di martedì 13 aprile.

Categorie: Primo PianoDalla Federazione

Tags: Alessandro Maggioni,   abitazione,   Cooperazione di abitazione,   Covid-19,   Alleanza delle Cooperative Italiane Settore Abitaz,   emergenza

Il Consiglio nazionale di Confcooperative Habitat si è svolto in streaming martedì 14 aprile.  I lavori sono stati aperti dal presidente Alessandro Maggioni con una riflessione sulla complessa situazione di emergenza sanitaria che nell’ultimo mese ha delineato un nuovo preoccupante scenario di vita e di azione, così come un nuovo contesto di azione per le cooperative. Tonj Della Vecchia, responsabile del servizio Legislativo di Confcooperative, e Pierpaolo Prandi dell’Area Studi Confcooperative, hanno offerto un prezioso inquadramento dell’emergenza sanitaria in termini legislativi e operativi. Il direttore Antonio Perruzza ha analizzato, in particolare, i principali aspetti di interesse del settore contenuti negli ultimi provvedimenti del Governo, in particolare il D.L. "Cura Italia" e il D.L. per l'accesso al credito delle imprese.

Da qui è partito il dibattito animato dai rappresentanti del movimento cooperativo di abitanti dei territori, dal Nord e dal Sud. Tanti i temi e i punti di attenzione portati con un focus particolare sulle prospettive di azione per far fronte all’emergenza, dal sostegno alla persona fino allo snellimento della burocrazia,  dal tema degli affitti e, in particolare , al sostegno alla locazione  - su cui, in linea con la proposta di Confcooperative Habitat e Alleanza delle Cooperative Italiane Abitazione, è stato previsto un incremento della dotazione del Fondo inquilini morosi incolpevoli -  fino al ruolo prezioso che le cooperative stanno già giocando e possono giocare nel “dopo virus”, come imprese di comunità nei territori di svantaggiati e come attori privilegiati per un ripensamento  del fare casa e dell’abitare territori in assoluto.  


Indispensabile marcare una netta discontinuità con quanto è stato fino a oggi. In un’ottica sempre più trasversale, di concerto con tutti i settori del movimento cooperativo. Perché - ha chiosato il presidente Maggioni - come sta già mostrando in questa crisi, la cooperazione è il soggetto di impresa che sul territorio connette più ambiti produttivi e dimensioni, economiche, sociali e umane. Questa è la chiave identitaria che connota e dà forza al movimento cooperativo, questa la risorsa principale da cui partire per dare vita a una nuova realtà, una volta superata l’emergenza”.

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